La soluzione inedita di Italiano per far convivere Beltran e Bonaventura

By Matteo Baldini

Tra le righe di un'affermazione convincente in toto, quella della Fiorentina in rimonta sulla Lazio per 2-1, emergono alcuni temi che si pongono in discontinuità con ciò che i viola di Vincenzo Italiano fin qui ci hanno dato modo fin qui di notare e di dare per appurato. Non si tratta certo della tendenza a dominare il gioco, perlomeno dal punto di vista del possesso, e non si tratta del ruolo chiave di un regista come Arthur, in grado di fare tutta la differenza del mondo e di dare una costante impressione di sicurezza (anche in zone rischiose di campo).

Un aspetto inedito già sulla carta si poteva evincere fin dalla formazione iniziale: il 4-2-3-1 di Italiano, da tempo una certezza (al di là di sporadiche e recenti incursioni nel 3-5-2), ha sempre visto la presenza - almeno fino a ieri - di un regista affiancato ad un elemento in grado di dare equilibrio e sostanza, con un trequartista ad agire a supporto dell'unica punta. Niente di insolito o che esuli dalla normale interpretazione del modulo, insomma, con Bonaventura in grado di esaltarsi dal punto di vista della resa offensiva (già record stagionale di gol in viola).

Stesso modulo, interpreti diversi

La sorpresa, nella lettura delle formazioni ufficiali della sfida del Franchi con la Lazio, risiedeva appunto nella contemporanea presenza in campo dello stesso Bonaventura, di Beltran e di Belotti. Un assetto spiccatamente offensivo, per certi versi controintuitivo rispetto alle consuete scelte del tecnico, che ha permesso a Italiano di risolvere ogni possibili dualismo in chiave offensiva: Belotti non esclude Beltran, dunque, e l'argentino ex River non esclude Bonaventura.