La Fiorentina è in vendita? Le due versioni (inconciliabili) sul futuro del club

By La redazione di 90min

Esistono due narrazioni differenti ed evidentemente inconciliabili utilizzate per descrivere il presente della Fiorentina, a livello societario. Da un lato un Rocco Commisso che, anche in seguito al venir meno di un pilastro del calibro di Joe Barone, starebbe valutando un percorso di allontanamento e di cessione del club, andando a caccia di acquirenti; sul fronte opposto - invece - l'idea di una resistenza e di una continuità, con una rinnovata voglia di andare avanti nella gestione della società (versione ribadita del resto dallo stesso Commisso nella sua ultima visita italiana, per le ragioni più tragiche possibili).

Le due posizioni agli antipodi si rinnovano quest'oggi, traendo spunto da quanto afferma il Corriere dello Sport: secondo il quotidiano, infatti, Commisso avrebbe dato a una banca d'investimento l'incarico di sondare il terreno in vista di una cessione del club. Il peso di Barone nella gestione delle cose viola, da vero e proprio factotum, sarebbe stato tale da condurre a un disimpegno, in seguito alla scomparsa del direttore generale.

Il Corriere dello Sport prova a sbilanciarsi anche in una stima sulla valutazione del club, partendo dall'analisi di quanto investito fin qui dalla proprietà: 170 milioni per acquistare la Fiorentina, 104 milioni per realizzare il Viola Park, 24 per apporti di liquidità, 20 per la copertura di perdite. La gestione finanziaria virtuosa, priva di debiti e inserita in un percorso di crescita importante, fa sì che Commisso possa puntare a ottenere una cifra compresa tra i 450 e i 600 milioni in caso di cessione del club.