Lo storico Girona di Michel in Champions League

By Francesco Castorani

Una festa grande con Montilivi pronto ad esplodere di gioia per celebrare i suoi beniamini. Un 4-2 al Barcellona che riassume in modo sinteticamente perfetto la stagione pazzesca di Michel e del suo Girona. Meglio dell'Atletico Madrid del Cholo, meglio (al momento) degli altri catalani di Xavi, delle basche e delle andaluse.

Il Girona ha messo la sua bandiera in Champions League molto prima della 38ª giornata nell'annata migliore della sua storia. E pensare che la sua storia in Liga era iniziata solo nel 2017, con la notizia del City Football Group pronto a rilevare oltre il 40% delle azioni del club. Una stagione in Primera e subito la retrocessione (in quella successiva) in Segunda Division; tre campionati cadetti prima di trovare la via giusta per risalire e impennare fino al massimo piazzamento della corrente stagione.

I contributi, i festeggiamenti, i video e le immagini del pomeriggio fantastico di sabato allungato fino a tarda notte, potete rintracciarli sui canali ufficiali del club. Un popolo in festa, una squadra a cui hanno sorriso sia dalla Spagna sia dall'estero, con quelle emozioni spontanee che una piccola che compete contro i giganti genera in tutti gli appassionati.

Come ha fatto Michel a trascinare il Girona in Champions League?

Tre manite, qualche poker e tre o più gol segnati a quasi tutte le squadre affrontate in Liga. Il motivo per cui l'avventura del Girona è stata estasiante non è esclusivamente legato al mito di Davide contro Golia. La squadra di Michel ha impressionato per la superiorità espressa nella stagione 2023-24, per la facilità con cui Dovbyk e compagni hanno trovato il gol in tutti i contesti possibili, mettendone a referto già oltre 70, con una media nettamente più alta dei due a partita.

Un 4-2-3-1 alternato al 3-4-3. Due moduli di riferimento per due approcci alla gara spesso identici con la volontà raggiunta di spiazzare il proprio avversario con un'intensità altissima e la verticalità improvvisa. I cinque titolari dietro, in base allo schieramento, sono stati Yan Couto su una fascia e Miguel Gutierrez sull'altra, con Eric Garcia e Daley Blind inamovibili e l'alternanza di David Lopez e Arnau Martinez al centro. In mediana Yangel Herrera e Aleix Garcia sono stati totalizzanti e cruciali nel supportare la trequarti molto offensiva alle spalle dell'unica punta Artem Dovbyk. Una trequarti formata curiosamente dai tre mancini Savio, Tsygankov e Ivan Martín a orbitare dietro un altro attaccante mancino per dimostrare che non deve necessariamente esserci un'alternanza di piedi preferiti all'interno nello stesso undici. Poi, da citare per il contributo decisivo offerto più a gara in corso che dal primo minuto, i leggendari Portu e Stuani, da 15 gol sommati nel massimo campionato spagnolo.

Girona FC v FC Barcelona - LaLiga EA Sports | Alex Caparros/GettyImages

Questi gli interpreti principali nominati sulle maglie celebrative di una squadra che è diventata la migliore di sempre del club raggiungendo vette inesplorate. Da una rapida ricerca sul database calcistico transfermarkt, si evince che il Girona, al 1° settembre 2023, vantava una rosa con una valutazione di circa 114 milioni di euro. Oggi, in base all'ultimo aggiornamento del 1° maggio 2024, la rosa catalana è valutata quasi 250 milioni di euro. Ha raddoppiato il suo valore passando dal dodicesimo posto in questa particolare classifica al sesto, superando realtà come Valencia, Villarreal, Siviglia e Betis senza l'ausilio del calciomercato, soltanto grazie al rendimento sul campo.

Le valutazioni di Yangel Herrera, Aleix Garcia e Artem Dovbyk si sono incrementate di 15 milioni di euro ciascuno, quella di Savio (promesso sposo del Manchester City) è aumentata addirittura di 35 milioni. Oltre i dieci anche gli aumenti di Ivan Martín, Yan Couto e Miguel Guetierrez a completare l'undici di Michel.

Dopo le dimostrazioni di forza offerte contro Barcellona (vittoria per 4-2 sia in casa che in trasferta) o contro l'Atletico Madrid (4-3) a Montilivi, per il Girona inizierà presto un momento delicato riguardante programmazione per il futuro. L'obiettivo sarà quello rafforzare il progetto migliorando qualitativamente la rosa, ma il pericolo di offerte fuori mercato per le pedine principale dei catalani è, come accade in questi casi, sempre dietro l'angolo. Michel ha un contratto solido fino al 2026, è un idolo della folla e difficilmente lascerà Girona. Discorso che invece non si può applicare ai giovani e promettenti interpreti di questa annata fantastica, che presto verrano corteggiati dalle principali potenze del calcio contemporaneo.

L'articolo originale è stato pubblicato da 90min.com/IT come Lo storico Girona di Michel in Champions League.